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Emofilia e attività fisica: quali benefici?

L’attività fisica è importante per la prevenzione di numerose malattie perché aiuta a controllare molti dei rischi metabolici e cardiovascolari connessi alla sedentarietà e perché migliora il benessere psicofisico. Lo dice da sempre l’Organizzazione mondiale della Sanità che nel fornire queste indicazioni si rivolge anche a chi soffre di patologie croniche, inclusa l’emofilia.

Le condizioni delle persone affette da emofilia sono decisamente migliorate negli ultimi anni e oggi chi ne soffre ha un’aspettativa di vita molto simile a quella del resto della popolazione. Di conseguenza, con l’aumentare dell’età, può andare incontro, proprio come tutti gli altri, a disturbi metabolici e cardiovascolari e, se lo stile di vita è troppo sedentario, ad artropatie e obesità.

Una valida alleata per prevenire certe problematiche è l’attività fisica che, ormai lo sappiamo, è parte integrante di uno stile di vita sano, e questo vale per tutti. L’Organizzazione mondiale della Sanità raccomanda a tutta la popolazione di svolgere attività fisica fin dall’infanzia, così da prevenire numerose patologie che possono svilupparsi in età adulta proprio a causa della sedentarietà tipica del nostro tempo, come sovrappeso, obesità, disturbi metabolici, diabete, malattie cardiovascolari. Inoltre, l’attività fisica favorisce una condizione di benessere psicofisico diffuso, agendo sullo stato emotivo, sull’autostima e sui rapporti sociali.

Le ultime linee guida diffuse dall’Oms hanno incluso in queste raccomandazioni anche le persone affette da patologie croniche, tra cui l’emofilia. Questo perché, grazie ai progressi della scienza e ai nuovi strumenti di prevenzione e cura, oggi l’attività fisica per le persone con emofilia non soltanto è possibile, ma è anche raccomandata. Il movimento, infatti, apporta innumerevoli benefici, quali maggiore forza muscolare, stabilità articolare, riduzione del dolore e aumento della densità ossea, che riducono il rischio di cadute e, di conseguenza, di emorragie. Non solo: un fisico sano e allenato risponde meglio anche alle terapie farmacologiche, per questo il movimento, se praticato nella maniera corretta, amplifica le opportunità e i benefici delle terapie. Per questo si parla anche di “terapia fisica”, cioè di attività motoria prescritta dal medico al paziente emofilico e programmata, poi, nella pratica con fisioterapisti e allenatori specializzati in materia.

Le linee guida WFH (World Federation of Hemophilia) vanno più nello specifico e raccomandano alla persona con emofilia la pratica di regolare attività fisica per il mantenimento della salute ossea, per il rinforzo muscolare, per migliorare la coordinazione e per il benessere psicofisico in generale. Infatti, rispetto alla popolazione generale, le persone con emofilia possano avere un maggiore rischio di bassa densità ossea a causa dei fattori di rischio tra cui la severità della malattia e le artropatie con conseguente immobilità e che i modi per promuovere la salute ossea includono la prevenzione dell’emartro, un adeguato apporto di vitamina D e di calcio e la pratica regolare di attività fisica.

L’attività fisica per le persone con emofilia non soltanto è possibile ma anche raccomandata. Il movimento, infatti, garantisce maggiore forza muscolare, stabilità articolare e aumento della densità ossea, che riducono il rischio di cadute e, di conseguenza, di emorragie. 

Attività fisica sì, ma quale?

Secondo le linee guida WFH, non esiste uno sport giusto e uno sbagliato: la scelta dovrebbe cadere su un’attività che rifletta le preferenze individuali, le condizioni fisiche e le capacità della persona e che tenga conto delle opportunità offerte dal contesto in cui la persona vive. Da preferire sono, naturalmente, tutti quegli sport non di contatto come nuoto, camminata, jogging, golf, badminton, tiro con l’arco, ciclismo, canottaggio, vela e tennis da tavolo. Sport ad alto impatto e rischio di collisione come calcio, hockey, rugby, boxe, wrestling ma anche gli sport di velocità come sci e motocross, invece, non andrebbero consigliati alla persona con emofilia dati gli alti rischi, a meno che non vi sia una forte motivazione individuale alla loro pratica. In questo caso, la persona si dovrà sottoporre a un’adeguata profilassi e a una preparazione specifica. Per tutti gli sport da contatto è necessario, inoltre, l’utilizzo di paradenti per prevenire danni ai denti e alle mucose della bocca.

In generale, gli sport organizzati sono da preferire alle attività spontanee dove possono mancare dispositivi di protezione e sorveglianza. Idealmente, le persone con emofilia o i loro caregiver dovrebbero consultare un medico prima di cimentarsi in nuove attività fisiche, per capire se possa essere adatta alla propria situazione, per studiare un’adeguata profilassi, la necessità di una preparazione specifica e l’utilizzo di dispositivi protettivi. Questo vale soprattutto per chi ha avuto episodi emorragici. È importante che la persona con emofilia sia sempre consapevole dei rischi che comporta praticare quella determinata attività soprattutto per eventuali traumi a muscoli e articolazioni e che indossi protezioni specifiche (es. ginocchiere, polsiere etc.).

Con l’obiettivo di avere un fisico più forte e allenato, adeguato a prevenire cadute e possibili conseguenze, utile può essere anche utile il supporto della fisioterapia propositiva, che mira, cioè, non tanto a correggere problematiche specifiche, quanto piuttosto a migliorare complessivamente la struttura osteoarticolare, rendendo anche più agevole la pratica sportiva.

L’attività fisica per le persone con emofilia non soltanto è possibile ma anche raccomandata. Il movimento, infatti, garantisce maggiore forza muscolare, stabilità articolare e aumento della densità ossea, che riducono il rischio di cadute e, di conseguenza, di emorragie.

Le attività raccomandate, dietro la guida di un esperto, sono quelle a basso impatto articolare e che stimolino flessibilità, equilibrio, resistenza, con ridotto rischio di contatto. È anche bene seguire uno stile di vita sempre attivo, camminando, facendo le scale e tenendosi in movimento in casa e fuori.

L’attività fisica è molto importante per tuo figlio: renderà il suo fisico più forte e resistente prevenendo il rischio di cadute ed emorragie. Rivolgiti al tuo medico per capire quale può essere il movimento più adatto a lui.

Bibliografia

- Applying World Health Organization 2020 guidelines on physical activity and sedentary behaviour to people with hemophilia (De la Corte-Rodriguez, Rodriguez-Merchan, Alvarez-Roman, Jiménez-Yuste), January/April 2021

- WFH Guidelines for the Management of Hemophilia, 3rd edition

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L’attività fisica è parte integrante di uno stile di vita sano, anche per chi soffre di emofilia: infatti, rendendo più forti muscoli e articolazioni, permette di avere un fisico più reattivo e resistente alle cadute e ai traumi in genere, riducendo il rischio di emorragie.

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