Parlarne con i professionisti sanitari
Consultarsi con il team medico, a volte può essere scoraggiante e può capitare di sentirsi sopraffatti. Per questo, abbiamo creato una breve guida per affrontare al meglio la discussione.
Viaggiare con l’emofilia non è una “mission impossible”: servono giudizio, preparazione accurata e tutta una serie di accorgimenti e attenzioni, ma si può fare. Importante è innanzitutto parlarne con il proprio medico e poi seguire alcuni passaggi che ci permetteranno di partire con serenità.
Viaggiare è un piacere fondamentale della vita e privarsene soltanto perché si convive con l’emofilia può essere una scelta consapevole, ma senza dubbio causa di qualche frustrazione.
È dimostrato come un livello più alto di conoscenze e consapevolezza in merito alla propria condizione, oltre che l’autoinfusione dei concentrati di fattori di coagulazione o della terapia non sostitutiva impatti in modo significativo la frequenza dei viaggi nei pazienti adulti. Inoltre, è risultato che in particolare i genitori di bambini emofilici sottoposti a trattamento profilattico a lungo termine, soprattutto se molto piccoli, necessitano di un’istruzione maggiore a riguardo, fondamentale per facilitare le vacanze in famiglia con il piccolo paziente.
In realtà viaggiare con l’emofilia è possibile, a patto di seguire scrupolosamente alcuni passaggi fondamentali, che consentiranno di partire sereni e pronti per ogni possibile evenienza.
Parlarne con il proprio medico: è questo il primo passo che il paziente emofilico che intende affrontare un viaggio deve compiere. Lui saprà darci preziosi consigli e chiarire eventuali dubbi.
Una lista di ciò che serve
Le terapie per l’emofilia possono - e devono - viaggiare con noi nel nostro bagaglio a mano. Ricordiamoci di avere a portata di mano una lettera dello specialista che spieghi perché.
È normale avere dubbi e preoccupazioni prima di intraprendere un viaggio, sia esso vicino o lontano. Per partire sereni, pianificando ogni possibile imprevisto, è fondamentale innanzitutto parlare con il medico, che saprà darci le informazioni essenziali per vivere questa esperienza in serenità.
Per approfondire: