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I rischi associati a sovrappeso e obesità nel bambino e adolescente con emofilia

Quali sono i rischi associati a un eccesso di peso in un bambino o adolescente con emofilia ? Quali sono i fattori che lo espone a un maggiore rischio di essere in sovrappeso? Quali misure può mettere in campo un genitore? 

I rischi associati a sovrappeso e obesità nel bambino e adolescente con emofilia

In Italia le persone che si trovano in una condizione di eccesso di peso sono oltre 25 milioni, e di questi il 26,3% sono bambini e adolescenti tra i 3-17 anni: questo significa che 1 bambino su 4 è in sovrappeso oppure con obesità.

Sebbene non siano ancora state condotte estensive ricerche sul tema, l’incidenza di sovrappeso e obesità nelle persone con emofilia in età pediatrica e adolescenziale risulta essere simile a quella della popolazione generale. Tuttavia, nel caso dei pazienti con emofilia  ci sono fattori che possono aumentare il rischio di avere un eccesso ponderale:

  • limitazione dell’attività fisica: in alcuni casi, i genitori tendono a limitare le occasioni di fare attività fisica e sportiva per i propri figli emofilici, per timore che questa provochi ematomi ed emorragie;
  • alimentazione non corretta: l’emofilia ha un impatto emotivo non solo sulla vita del paziente, ma anche sui suoi caregiver, ad esempio i genitori. Per questo, in alcune situazioni, i genitori di pazienti con emofilia sentono una maggiore necessità di protezione del proprio figlio: protezione che può prendere la forma, ad esempio, del cibo. Il cibo diventa quindi un modo per “coccolare” il proprio figlio, e vengono permessi, ad esempio, alimenti a volte poco salutari e che vanno a incidere sulla dieta, rendendola poco bilanciata.

Nel caso delle persone con emofilia  ci sono fattori che possono aumentare il rischio di avere un eccesso ponderale, e questo può comportare  maggiori rischi di peggioramento della loro salute e qualità della vita.

Quali sono i rischi associati a un eccesso ponderale in un bambino o adolescente con emofilia?

Un paziente con emofilia con sovrappeso e obesità corre maggiori rischi di peggioramento della salute e della qualità della vita, per diverse ragioni:

  • il reperimento dell’accesso venoso può diventare difficoltoso, e compromettere la possibilità di fare infusioni domiciliari e praticare le auto infusioni;
  • può verificarsi un peggioramento precoce delle articolazioni a causa dell’aumento del peso che devono sostenere, e un’accelerazione del processo di osteopenia/osteoporosi, valutabili a livello strumentale;
  • il dosaggio di alcuni farmaci per il trattamento dell’emofilia è calcolato in modo preciso in base al peso del paziente e, in generale, un eccesso di tessuto adiposo può interferire con l’efficacia dei medicinali. Per questi motivi, trovare il dosaggio corretto e più efficace in caso di fluttuazioni di peso o di eccesso ponderale può richiedere più tempo e diversi tentativi;
  • specialmente in età adolescenziale, un eccesso ponderale potrebbe influire sulla percezione della propria immagine, in seguito alla trasformazione fisiologica del proprio corpo; nel caso di una persona con emofilia,  potrebbe influire sulla rappresentazione di sé come diverso, alimentando le difficoltà e le resistenze  nell'accettare tutto ciò che la malattia potrebbe comportare.
I rischi associati a sovrappeso e obesità nel bambino e adolescente con emofilia

Quali misure può mettere in campo un genitore?

  1. Può stimolare il bambino o il ragazzo adolescente con emofilia  a fare regolare attività fisica (adeguata e concordata con il medico specialista), non solo per mantenere in buona salute muscoli e articolazioni, ma anche per ridurre il rischio di aumento di peso.
  2. La comunità scientifica pone grande enfasi sull’importanza di un’educazione alimentare corretta dei pazienti emofilici già dai primissimi anni di vita: per ridurre il rischio che il proprio figlio abbia un eccesso ponderale, un genitore può quindi rivolgersi al pediatra già dal sesto mese di vita del bambino per indicazioni su come introdurre l’alimentazione complementare (la fase comunemente chiamata “svezzamento”) in modo bilanciato ed equilibrato, favorendo l'assunzione controllata di proteine animali, non aggiungendo zuccheri semplici e sale, assumendo quantità di grassi qualitativamente adeguati e rispettando l’appetito del bambino (evitando di proporre porzioni aggiuntive o fuori dei pasti principali).
  3. In generale, la Sip (Società Italiana Pediatria) consiglia per i bambini un’alimentazione a bassa densità calorica e basata sui principi della dieta mediterranea; è opportuno che sia suddivisa in 5 pasti giornalieri, preveda almeno 5 porzioni tra frutta, verdura e ortaggi e privilegi le fonti vegetali di proteine.

In conclusione, al fine di  ridurre i rischi legati a sovrappeso e obesità in bambini e adolescenti con emofilia   è opportuno favorire uno stile di vita sano attraverso l’alimentazione e l’attività fisica regolare.  A tal proposito, è importante che i genitori si rivolgano al proprio specialista o al proprio Centro Emofilia per essere guidati nelle scelte più sane ed efficaci per crescere un bambino o un ragazzo con emofilia.

Bibliografia
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