Aumento della flessibilità di conservazione dei farmaci: i benefici
concreti per la gestione dell’emofilia
Oggi sono disponibili farmaci per l’emofilia che non richiedono una
conservazione a bassa temperatura, portando ai pazienti e ai loro
caregiver notevoli benefici. Tuttavia, alcuni genitori di pazienti
con emofilia sono ancora restii a sfruttare questi vantaggi. Perché
succede? E cosa comporta?
La necessità di mantenere a bassa temperatura i farmaci per
l'emofilia ha rappresentato, fino a pochi anni fa, una sfida
significativa per i pazienti e per i loro caregiver: poiché i farmaci
richiedevano un trasporto e una conservazione in appositi contenitori
o all’interno di un frigorifero, la gestione di questa “catena del
freddo” poteva risultare complessa e limitante, soprattutto durante i
viaggi o in situazioni di emergenza.
Oggi sono però disponibili nuove soluzioni terapeutiche che non solo
permettono di fare iniezioni meno frequenti, ma che soprattutto
non richiedono più la conservazione a bassa temperatura, per
periodi di tempo anche molto lunghi (fino a 12 mesi), arrivando a una
temperatura di conservazione massima di 40°.
Questo ha determinato un notevole impatto sulla qualità della
vita delle persone con emofilia e le loro famiglie.
Quali sono i vantaggi dei farmaci a lunga conservazione?
Secondo un recente studio, questo aumento della flessibilità di
conservazione del farmaco è infatti uno dei maggiori fattori di
soddisfazione della propria terapia per le persone con emofilia: i
pazienti ritengono che questa innovazione porti un impatto a lungo
termine non solo su aspetti pratici (ad esempio la vita quotidiana o i
viaggi), ma anche sul proprio stato d’animo: secondo lo studio,
infatti, questo tipo di trattamento li fa sentire più indipendenti e
fiduciosi nei confronti del futuro, con un importante impatto sulla
percezione della propria qualità di vita.
La maggiore libertà e flessibilità si traducono quindi in un
notevole miglioramento della qualità della vita complessiva.
Questa nuova gestione della patologia comporta infatti numerosi
benefici pratici: oltre a una riduzione dello stress, in caso
di emergenza i farmaci sono sempre pronti all'uso, senza la
necessità di ricorrere a soluzioni alternative. I pazienti
possono partecipare a eventi sociali, viaggi di gruppo o
attività all'aperto senza dover rinunciare alla loro terapia,
e sentendosi meno “diversi”.
Inoltre, in molti casi la maggiore flessibilità di conservazione del
farmaco porta anche a un aumento dell’aderenza alla terapia: la
maggiore praticità e il minore impatto sulla vita quotidiana fanno sì
che la terapia diventi parte integrante della routine
quotidiana, senza interferire eccessivamente con le altre
attività. Questo incoraggia i pazienti a seguire il trattamento in
modo più costante, migliorandone quindi anche l'efficacia.
La maggiore libertà e flessibilità si traducono quindi in un
notevole miglioramento della qualità della vita complessiva.
Immaginiamo di…
Sono diverse le situazioni in cui una persona con emofilia (e i suoi
caregiver) possono notare maggiormente i benefici di queste soluzioni.
Ad esempio, immaginiamo di…
…viaggiare: non è più necessario trasportare ingombranti
borse frigo o preoccuparsi di trovare un luogo per mantenere
refrigerati i farmaci durante il viaggio. Con le
dovute precauzioni, inoltre, le persone con emofilia e le loro
famiglie possono concedersi una maggiore spontaneità: diventa
più facile organizzare viaggi all'ultimo minuto, senza dover
pianificare in anticipo la logistica della conservazione dei
farmaci, anche in località remote, calde e prive di strutture
adeguate.
…uscire con gli amici: i farmaci possono essere conservati in
uno zaino o in una borsetta e non attirano l’attenzione; possono
essere assunti in qualsiasi momento e luogo, e non necessitano di
essere spostati in un frigorifero.
…fare sport: la consapevolezza di avere sempre a disposizione
il farmaco in caso di necessità riduce lo stress e l'ansia del
paziente, o del genitore.
…mandare un bambino o ragazzo con emofilia in gita scolastica:
per un genitore di un bambino o ragazzo con emofilia, le gite
scolastiche (soprattutto se lunghe o lontane da casa) possono essere
vissute con minore stress: il genitore non deve più “affidarsi” alla
meticolosità degli accompagnatori per la conservazione a bassa
temperatura e il trasporto del farmaco.
Imporsi dei limiti non necessari: cause e rischi
Alcuni genitori di bambini e ragazzi con emofilia, tuttavia, sono
ancora restii a sfruttare i benefici di queste nuove tecnologie,
temendo la compromissione dell’efficacia del farmaco, e preferiscono
continuare a conservare i farmaci a bassa temperatura. A cosa è dovuto
questo timore? In alcuni casi è da attribuire a un innato senso di protezione verso il proprio figlio,
che si accentua in presenza di una patologia complessa come l’emofilia. A prescindere dalla causa, continuare
a porsi dei limiti che non sono più strettamente necessari
riguardanti la gestione della patologia, rischia di impedire al
proprio figlio di vivere appieno tutte le possibilità che gli si presentano.
In alcuni casi, preoccuparsi eccessivamente della conservazione del
farmaco può incidere sull’esperienza (ad esempio, di un
viaggio, di una festa o un’occasione sociale) e sulla capacità di
sentirsi integrati nel proprio gruppo di amici o coetanei
(specialmente nel caso di bambini e adolescenti con emofilia). Può
addirittura influire sull’aderenza alla terapia, in quanto
aumenta la sensazione di dover gestire una situazione particolarmente complicata.
Il consiglio ai genitori è quindi quello di affidarsi al proprio
medico specialista o al centro emofilia, facendo domande
specifiche sulla conservazione del farmaco, per fugare i propri dubbi
e affrontare la gestione della patologia con maggiore serenità e consapevolezza.
Preoccuparsi eccessivamente della conservazione del farmaco può
incidere sull’esperienza (ad esempio, di un viaggio, di una festa
o un’occasione sociale) e sulla capacità di sentirsi integrati nel
proprio gruppo di amici o coetanei (specialmente nel caso di
bambini e adolescenti con emofilia) e influire anche sull’aderenza
alla terapia.
Bibliografia
Real-World Experience of People with Hemophilia A Receiving
Turoctocog Alfa Pegol (N8-GP): Results from a Patient Experience
Survey
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c’è viaggio che non si possa intraprendere.
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